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Uova, se c’è questo numero sul guscio scappa a gambe levate: rischi di ‘contaminarti’ all’istante | Solo i biologi lo sanno

Uova, quali non acquistare - iFood.it - 20241203
Uova, quali non acquistare – iFood.it (Fonte Pexels)

Il tema della tracciabilità alimentare è molto caro ai consumatori che, negli ultimi anni, hanno iniziato ad interessarsi sempre di più al cibo che portano in tavola.

La scelta di alimenti bio è sempre più diffusa, mentre chi è solito fare la spesa al supermercato si sofferma qualche minuto in più sulle etichette dei prodotti.

Si va spesso alla ricerca di quelli provenienti dall’Italia, possibilmente non derivanti da allevamenti intensivi. Ma come si riconoscono tutte queste caratteristiche?

Una descrizione sarebbe stata troppo lunga, quindi si è optato per dei codici presenti su ogni cibo – anche quelli sfusi – che permettono di conoscere tutto (o quasi) su quest’ultimo.

Come leggere la tracciabilità dei prodotti alimentari

Dall’1 gennaio 2005, l’Unione Europea ha stabilito che gli operatori del settore alimentare devono obbligatoriamente fornire informazioni sull’origine dei cibi e su chi è intervenuto nelle fasi di produzione lungo tutta la filiera. Su carne, uova e prodotti ortofrutticoli, quindi, sono comparsi una serie di codici alfanumerici che permettono di conoscere tutto il percorso di vita di un alimento: dalla nascita fino all’arrivo al supermercato.

Le informazioni di tracciabilità, dunque, compaiono sulle confezioni con una sequenza di lettere e numeri che hanno un preciso significato, ma che non tutti ancora conoscono. Proprio per questo motivo, anche sui social sono tanti i creator che sensibilizzano sull’argomento fornendo notizie utili a tutti per scegliere con responsabilità cosa portare in tavola e come nutrirsi.

La carta d’identità delle uova

Come spiega la nutrizionista Sara Vitiello sul suo profilo Instagram, le uova riportano sul proprio guscio un codice che ne indica: il sistema di allevamento (‘0’ biologico, ‘1’ all’aperto, ‘2’ a terra e ‘3’ in gabbia); il Paese, il comune e la provincia di provenienza e, infine, l’allevamento in cui l’uovo è stato prodotto, il peso e la data di deposizione (o di scadenza) del prodotto.

Ogni volta che ci si reca al supermercato, dunque, è sempre bene spendere qualche secondo in più a leggere i dati di provenienza di una confezione di uova, preferendo quelle bio poiché questo tipo di allevamento permette alle galline di muoversi libere all’aria aperta, in condizioni naturali. Il risultato sono uova di migliore qualità e più sane. In alternativa, si possono preferire le uova da allevamento all’aperto: in questo caso, gli animali sono pochi e vivono in capannoni che dispongono di un pascolo esterno e possono razzolare a piacimento.