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L’acqua di cottura non serve solo in cucina: se la usi così renderà il tuo giardino rigoglioso e bellissimo

Gerani in vaso – Ifood.it (foto Pixabay)

Riciclare aiuta l’ambiente e non solo: possiamo sfruttare i nutrienti presenti nell’acqua di cottura a beneficio anche delle nostre piante.

L’acqua in cui cuociamo alcuni alimenti può essere riutilizzata in modo utile e creativo. Prima di buttarla via pensiamoci due volte: possiamo infatti riciclarla evitando gli sprechi.

Gli usi che se ne possono fare sono tanti e svariati: l’acqua in cui abbiamo cotto pasta o riso è utile per lavare i piatti, per mettere in ammollo i legumi prima di cuocerli, oppure per fare un pediluvio contro le gambe gonfie o un impacco per i capelli prima dello shampo, o per lavare la pelle grassa.

Durante la cottura in acqua, gli alimenti rilasciano sali minerali, vitamine e zuccheri. L’acqua di cottura contiene quindi molte sostanze nutritive e risulta un vero e proprio fertilizzante per le piante del nostro orto e del giardino.

Addirittura può risultare una scelta più indicata rispetto all’acqua del rubinetto perché questa, essendo calcarea, rende il pH del terreno più basico, e quindi non è idonea per le piante che necessitano di un terreno acido, come i frutti di bosco, le fragole e molti fiori.

Quale acqua di cottura utilizzare e perché

I nutrienti presenti nell’acqua di cottura sono utilissimi per le piante, soprattutto per quelle coltivate in vaso: se le innaffieremo con questa acqua anziché buttarla, le loro radici assorbiranno le sostanze nutritive e le utilizzeranno per crescere e svilupparsi, produrre più foglie e boccioli. In particolare ne gioveranno ad esempio le piante aromatiche che utilizziamo in cucina per insaporire le pietanze, ma anche fiori come i comunissimi gerani e le stelle di Natale.

L’acqua di cottura più indicata per annaffiare le piante è quella in cui vengono cotte le verdure, come ad esempio carote, zucchine, spinaci, broccoli, cavoli e bietole (da evitare invece le patate). Sarà infatti molto ricca di potassio, fosforo e azoto. Chiaramente prima di usarla per le annaffiature dovrà essersi raffreddata del tutto e dovremo anche filtrarla per eliminare eventuali residui solidi.

Qualche precauzione quando ricicliamo l’acqua di cottura

Quando l’acqua di cottura contiene anche amidi (come nel caso di pasta e riso), contribuirà a trattenere l’umidità nel terreno e a fortificare le piante contro le malattie, anche grazie all’azoto rilasciato in cottura. Ma attenzione all’acqua salata quando cuociamo pasta o riso! Questa non deve essere utilizzata per irrigare le piante perché il sale compromette il processo di osmosi attraverso cui le radici assorbono acqua e nutrienti. Possiamo invece utilizzarla tranquillamente se non saliamo l’acqua.

Anche l’acqua di cottura dove sono presenti grassi o oli non può essere usata per le piante, poiché ne danneggerebbe le radici.

Published by
Tatiana Arini