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L’acqua in bottiglia scade? Sembra una domanda banale ma non lo è: la risposta ti lascerà a bocca aperta

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Acqua in bottiglia-ifood (foto pixabay)

Ti sei mai chiesto se come mai sulle bottiglie di acqua c’è la data di scadenza? Davvero anche anche l’acqua scade?

Se anche tu sei tra i milioni di persone che beve acqua in bottiglia, avrai notato che sul tappo o su un lato di essa vi è impressa la data di scadenza. E ti sarai chiesto: “ma da quando l’acqua scade?”.

Il nostro è il Paese europeo che consuma più acqua in bottiglia, secondo solo al Messico a livello mondiale. Ognuno di noi beve quasi 210 litri di acqua in bottiglia ogni anno, più della media europea che si aggira intorno ai 105 e, come detto, poco meno di quella del Messico che è di 245 litri.

Eppure la nostra acqua del rubinetto è tra le migliori d’Europa; nonostante ciò però secondo alcune statistiche ben il 62% delle famiglie preferisce utilizzare l’acqua in bottiglia.

Ma se l’acqua è un liquido incolore, insapore e inodore, come mai scade? Perché sulle bottiglie c’è una data di scadenza? E cosa succede se la beviamo dopo questa data?

L’acqua in bottiglia scade?

In passato l’acqua era conservata in bottiglie di vetro, considerato il migliore materiale adatto allo scopo. Impermeabile a gas e microrganismi resta inalterato nel tempo; inoltre è riciclabile più e più volte. Ma questo riciclo ha un costo di gestione, così dagli anni ’60 è stato introdotto un materiale diverso e meno costoso: la plastica.

Ugualmente sicura, l’unica accortezza dovrebbe essere quella di consumare l’acqua entro un paio di giorni dopo aver aperto il tappo. Ma allora la data di scadenza?

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La conservazione dell’acqua-ifood (foto pixabay)

La verità

In realtà quella data di scadenza impressa sulla bottiglia non si riferisce all’acqua, ma alla bottiglia stessa. La data è il TMC, ovvero il termine minimo di conservazione entro il quale l’acqua al suo interno conserva intatte le sue  caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche. In genere l’acqua in bottiglia dovrebbe essere consumata entro 2 anni  dalla data di imbottigliamento in caso di plastica, ed entro 3 anni in caso di vetro. Questo perché nonostante tutto, anche il vetro sembra che rilasci delle sostanze nel tempo che vanno ad alterare l’acqua. ma che succede se beviamo oltre la data di scadenza?

Come riporta Today, il chimico alimentare Bryan Quoc Le spiega: “L’acqua contaminata può avere un sapore di muffa, di acido o rancido. Oppure presentare una pellicola leggera e viscida vicino al bordo della bottiglia, poiché è il principale punto di ingresso per i microbi. Se la tua acqua sa di muffa, potrebbe farti stare male. Le conseguenze, se la bevi, dipendono dal tuo sistema immunitario e da quali microbi sono presenti nell’acqua. Mentre alcuni microbi possono causare febbre o mal di stomaco, altri possono causare una grave diarrea che è sufficiente per mandarti in ospedale“.