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Mangi bene e non dimagrisci, la colpa potrebbe essere di questi ormoni: no, non parliamo di quelli tiroidei

Accorgersi che la bilancia segna sempre lo stesso peso, o peggio aumenta nonostante una dieta ipocalorica – iFood.it (foto Canva)

Quando seguiamo un’alimentazione sana e bilanciata e applichiamo un deficit calorico, ci aspettiamo di veder scendere l’ago della bilancia

Con tutta la disciplina e la buona volontà possibili, ci sono casi in cui non si dimagrisce affatto nonostante gli sforzi e l’impegno.

Tra le possibili cause, molto frequenti sono le disfunzioni ormonali. In questi casi, si pensa subito alla tiroide: gli ormoni tiroidei sono prodotti dalla ghiandola tiroidea e controllano il metabolismo.

Quando la sintesi degli ormoni tiroidei è più lenta del normale, il metabolismo rallenta e il corpo trasformerà le calorie in depositi di grasso anziché bruciarle.

In questa situazione, a causa del metabolismo rallentato, anche mangiando di meno non riusciremo a bruciare i grassi. Ma questo non è l’unico problema: tra i vari disturbi, ci sentiremo sempre stanchi, soffriremo di insonnia e di difficoltà di concentrazione.

Gli ormoni che impediscono la perdita di peso

Non esistono solamente gli ormoni tiroidei a contrastare la perdita di peso. Purtroppo anche gli estrogeni sono capaci di giocarci questo brutto scherzo. Come gli ormoni tiroidei infatti, anche gli estrogeni possono rallentare o persino bloccare il processo di combustione dei grassi.

In questi casi il grasso si accumulerà sull’addome, nelle braccia, sulle cosce e sui fianchi e nessuna dieta riuscirà a farci perdere peso: infatti qualsiasi cosa mangeremo, i grassi continueranno ad accumularsi.

Grasso accumulato nella fascia addominale a causa di livelli di estrogeni sbilanciati – iFood.it (foto Canva)

Le conseguenze di livelli sballati di estrogeni

Quando i livelli di estrogeni sono sbilanciati, tra le varie conseguenze c’è anche la difficoltà di perdere peso, con il grasso che andrà a depositarsi nella zona dell’addome e dei fianchi. A questo si aggiunge l’aumento della ritenzione di liquidi, la comparsa della cellulite e l’irritabilità. Dopo i quarantacinque anni, i livelli di estrogeni tendono a diminuire, andando oltretutto a interferire con la tiroide e altre ghiandole che intervengono nei processi metabolici; in questa fase della vita, quindi, le donne sono più soggette ad aumenti di peso anche repentini e di grande entità.

Purtroppo le diete in questi casi portano a scarsi risultati, con una conseguente demoralizzazione per non riuscire a perdere peso. Se non si inquadra bene la situazione con l’aiuto di un endocrinologo, il rischio è quello di demoralizzarsi per il fatto di non riuscire a perdere peso, con un aumento di possibilità di spingersi verso diete estreme.