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Kebab: cosa ci mettono davvero dentro e perché in molti hanno smesso di consumarlo

Pericolo kebab cosa contiene - iFood.it (Fonte foto Canva)
Pericolo kebab cosa contiene – iFood.it (Fonte foto Canva)

L’attenzione torna a concentrarsi nuovamente sul kebab, il quale è tanto buono quanto rappresenta un enigma: ma cosa ci mettono davvero dentro?

Come abbiamo avuto modo di spiegare anche in occasione della pubblicazione di articoli precedenti, infatti, il kebab nel corso degli ultimi anni ha conquistato un ruolo da indiscusso protagonista in giro per l’Europa.

Le sue origini sono da attribuire alla tipica cucina turca, ma il suo esplorazione è arrivata in Germania prima di espandersi completamente in tutta Europa. È facile girare per le strade della città e trovare quelli che ormai vengono chiamati kebabbaro, i quali sono specializzati proprio nella realizzazione di questo prodotto tipico.

Al tempo stesso, però, bisogna prestare moltissima attenzione a questo tipo di piatto, perché al suo interno potrebbero esserci prodotti poco adatti al corpo, capaci di diventare un vero e proprio danno.

Non a caso, proprio a causa della loro composizione, molte persone hanno deciso di smettere di mangiare i fatidici kebab. Ma perché?

Kebab: ti sei mai chiesto cosa mettono dentro?

Non è la prima volta che il kebab viene passato sotto la lente di ingrandimento, non solo per capire qual è la sua composizione, ma anche per scoprire quali possono essere gli effetti collaterali sul corpo.

Infatti, il consumo in alcuni casi è davvero diminuito, dato che sempre più consumatori temono questo prodotto, soprattutto perché credono che possa essere un wurstel gigante contenente gli scarti degli animali, come frattaglie di carne e interiora. Ecco perché è giunto il momento di fare chiarezza su cosa viene effettivamente messo all’interno del kebab.

Pericolo kebab cosa contiene - iFood.it (Fonte foto Canva)
Pericolo kebab cosa contiene – iFood.it (Fonte foto Canva)

“Dovrebbero essere degli scarti…”

Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel momento in cui parliamo di kebab ci riferiamo anche a un alimento oggetto di studio scientifico sotto molteplici punti di vista. È stato riscontrato, infatti, che questo prodotto contiene oltre il 277% della quantità giornaliera consentita di carne, una quantità che diventa pericolosa per il nostro corpo, con rischi per la salute e soprattutto per l’apparato cardiovascolare. Inoltre, sono presenti conservanti chimici per assicurare la conservazione nei mesi e non solo. Un dato importante da tenere bene in mente è che, durante la consegna dell’alimento, molto spesso viene interrotta la catena del freddo.

Infatti, uno studio realizzato in Gran Bretagna e Irlanda dalla Local Authority, Coordinator of Regulatory Service, ha permesso di individuare ben 496 panini acquistati in 96 aree diverse: 35 di questi non contenevano le carni dichiarate, mentre altri erano realizzati con carne di pecora, un miscuglio di carne di pecora e manzo, a volte aggiungendo persino pollo e tacchino.

Il tutto non finisce di certo qui, considerando che all’interno di questi alimenti sono presenti molti fosfati che l’Unione Europea avrebbe voluto bandire. Su un tema così delicato è intervenuta anche Elena Dogliotti, nutrizionista della Fondazione Veronesi, la quale in relazione alla carne contenuta nel kebab ha rivelato quanto segue: “Vengono ricavate da quelle che sono le carcasse, che normalmente dovrebbero essere scarti, ma che invece industrialmente vengono ulteriormente lavorate per poter estrarre tutto quello che rimane ancora attaccato“.