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MasterChef, il cibo non utilizzato non viene buttato, ma non lo mangiano neanche i giudici | Finalmente la verità

MasterChef
MasterChef – Ifood.it (foto Brunobarbieri.blog)

Dove va a finire tutto il cibo che non viene utilizzato durante le riprese del programma culinario più visto al mondo? 

MasterChef è nato nel 1990 e da allora si è diffuso in tutto il mondo. Viene trasmesso in ben sessanta nazioni e appassiona milioni di telespettatori. Ogni anno l’edizione del Paese in cui si svolge il programma televisivo culinario più seguito al mondo sottopone gli aspiranti chef a numerose prove.

Nella sfida della Mistery Box i concorrenti devono preparare una ricetta con gli ingredienti contenuti nella scatola segreta; durante il Pressure Test uno chef stellato li accompagna nella preparazione di un piatto elaborato e complesso. Oltre a queste prove, che sono individuali, i partecipanti affrontano anche sfide in squadra: in questa fase devono cucinare un intero menù da servire di volta in volta a un pubblico di assaggiatori sempre diverso, che poi darà un voto al menù meglio realizzato. Salta subito all’occhio che in ogni puntata la quantità di prodotti a disposizione è di gran lunga superiore a ciò che effettivamente viene utilizzato per preparare le ricette.

Le creazioni preparate dai concorrenti durante le sfide individuali vengono valutate dai giudici del programma, che sono chef di fama internazionale. In Italia si sono avvicendati personaggi come Carlo Cracco, Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Joe Bastianich, che ha partecipato anche all’edizione statunitense e canadese. A livello internazionale ricordiamo anche Gordon Ramsay, forse il più famoso giudice di MasterChef, che ha partecipato al programma in Gran Bretagna, Australia e Stati Uniti.

MasterChef ha avuto un successo globale senza precedenti e si è fatto portavoce di molti messaggi in vari ambiti: dal punto di vista strettamente culinario ha certamente dispensato consigli e ricette di ogni genere, ma ha anche promosso la cultura dell’alimentazione sana e sostenibile attraverso la scelta di ingredienti di qualità, la valorizzazione di tecniche di cottura poco conosciute al grande pubblico e l’importanza della corretta conservazione del cibo.

Lo spreco alimentare

MasterChef è da anni impegnato nella sostenibilità e nella lotta agli sprechi alimentari. Ogni anno nel mondo si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo secondo il World Resources Institute, equivalenti a un terzo di tutto il cibo prodotto. Quello dello spreco alimentare è un problema gravissimo, che ovviamente coinvolge anche il settore della ristorazione. Ogni anno solo in Europa le cucine dei ristoranti buttano circa sei milioni di tonnellate di cibo, in media il 10-20% di quello acquistato.

Per ridurre questo enorme spreco, i ristoranti non devono acquistare più cibo del necessario né eccedere nelle preparazioni e impegnarsi nel recupero degli alimenti avanzati per non farli deperire: i prodotti freschi che vanno consumati in fretta possono ad esempio essere impiegati per cucinare piatti pronti.

Spreco alimentare
Spreco alimentare – Ifood.it (foto AdobeStock)

MasterChef in prima linea nella lotta agli sprechi

Molti telespettatori di MasterChef Italia si chiedono dove va a finire tutto il cibo che vediamo durante le puntate del programma. I prodotti avanzati durante le riprese non vengono certo buttati, ma donati a organizzazioni benefiche che aiutano persone in difficoltà. Dal 2014 la società Last Minute Market (accreditata dell’Università di Bologna) è partner del cooking show e si occupa di recuperare il cibo non adoperato durante la trasmissione destinandolo alla beneficenza, in particolare all’Opera Cardinal Ferrari. In questo modo sono state recuperate dallo spreco molte tonnellate di alimenti.

Oltre all’impegno per ridurre gli sprechi alimentari, MasterChef cerca di tutelare l’ambiente anche scegliendo fornitori che utilizzano la minor quantità possibile di imballaggi, puntando sulla filosofia plastic free.