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Salmone, occhio a questi segni: indicano che non è affatto buono

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Salmone-ifood (foto pixabay)

Come riconoscere un salmone buono da uno potenzialmente non buono? Ci sono dei segni che possono aiutarti, tienili d’occhio. 

Non sempre il salmone che portiamo sulle nostre tavole è il migliore. Come avrai notato in commercio sugli scaffali ne esistono diversi tipi e non è facile scegliere la confezione giusta.

Tra alcuni vi sono sostanziali differenze di prezzo, ma sarà questa l’unica discriminante per una scelta consapevole? In realtà no.

Ci sono alcuni segni a cui dovremmo fare caso quando stiamo per acquistare questo buonissimo pesce, ricco di proprietà e di gusto.

Scegliere il cibo migliore da portare a tavola è un modo per prenderti cura di te, dei tuoi cari e anche del pianeta, in alcuni casi. Vediamo cosa devi tenere d’occhio la prossima volta che vai al supermercato.

Salmone: come scegliere quello giusto

Come scegliere il salmone giusto tra quelli sullo scaffale quando vai a fare la spesa? Ovviamente parliamo appunto di quello confezionato, che sia al naturale o affumicato. Ma con un po’ di occhio riuscirai a riconoscere il migliore anche al banco pescheria, che sia trancio o filetto. Partiamo dal prezzo. Hai notato che è molto variabile e va dai 4-5 euro fino a 7-8 e anche più. Il The Guardian, che si è occupato della questione, ha pubblicato un’analisi secondo la quale per 100 grammi  di salmone affumicato di buona qualità non dovremmo spendere meno di 7 euro.

Il perché è presto detto. Per costare poco significa che è di allevamento, ma a fare la differenza è il tipo di allevamento. Alcuni ammassano centinaia di migliaia di esemplari in vasche di dimensioni non adatte, causando malattie, parassiti e la morte di circa il 25% dei salmoni così detenuti. Che a volte non riescono nemmeno a nuotare, destinandoli ad una vita indegna. Inoltre per produrre di più alcuni allevamenti fanno largo uso di antibiotici e mangimi potenziati, in modo da aumentarne le dimensioni nel più breve tempo possibile. Esattamente come accade per i tanto condannati allevamenti intensivi di polli o altri animali da macello. E tutto questo va a finire nei nostri piatti, facendo del male prima agli animali stessi e poi a noi.

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Un trancio-ifood (foto pexels)

I segni da cercare

Ovvio quindi che sarebbe meglio leggere le etichette e cercare di acquistare salmone pescato e non allevato. Ma non tutti gli allevamenti sono uguali, quindi ci sono altri segni a cui fare riferimento per un buon prodotto. Osserva bene il colore della carne, che deve essere di un bel rosa intenso e non pallido, indice di un alimentazione corretta a base di crostacei, che è quello che influenza il colore. Hai presente la trota salmonata? Ecco, non è un ibrido, ma una normale trota nutrita con crostacei e altri mangimi appositi che le regalano quel colore.

La consistenza della carne poi deve essere compatta e non rimanere schiacciata quando la premiamo. Infine osserva le striature bianche, che sarebbero il grasso del salmone. In quello pescato o allevato in modo corretto sono meno evidenti, mentre in quello allevato in maniera intensiva sono più larghe e in misura maggiore, segno che il soggetto ha avuto poco modo di nuotare. Scegli consapevolmente, e varia l’alimentazione il più possibile, il mare è pieno di ottimi pesci.