Antonino Cannavacciuolo, schiaffo in faccia a Gordon Ramsay: affronto senza precedenti | Nessuno aveva mai osato tanto
L’affronto di Antonino Cannavacciuolo allo chef britannico Gordon Ramsay. Cosa hanno in comune i due mostri della cucina e della tv.
A guardarli non si capisce cosa possono avere in comune Antonino Cannavacciuolo e Gordon Ramsay, a parte il lavoro.
E in effetti possiamo affermare che entrambi sono veri mostri sacri della tv nel loro campo, ovvero quello della ristorazione.
Grandi chef, hanno portato il loro mestiere e il loro talento sul piccolo schermo, facendosi conoscere anche come persone.
Ma oltre che colleghi, sono anche rivali? Qual è l’affronto del nostrano Antonino verso il britannico e fumantino Gordon?
Antonino Cannavacciuolo: l’affronto a Gordon Ramsay
Se da un lato Antonino Cannavacciuolo è considerato “il gigante buono” dall’altro Gordon Ramsay porta la nomea di essere uno degli chef più cattivi della tv. Ma è solo un personaggio, o è davvero così? Nelle sue cucine volano piatti e i lavoranti vengono umiliati fino alle lacrime come abbiamo visto più di una volta?
Eppure ascoltando alcune interviste dei due chef in cui ricordano la loro infanzia, si direbbe che siano più simili di quanto pensassimo. Per esempio Cannavacciuolo a Guide Michelin parla dell’amata pasta, orgoglio italiano con il quale “non si scherza”: “Sono campano, cresciuto a pasta e ragù, nel vero senso della parola! A casa nostra la pasta scandisce il tempo, accompagna i pranzi di famiglia, sposa il susseguirsi delle stagioni: ogni festività ha la sua pasta dedicata, la sua cottura particolare, il suo condimento in abbinamento”. Mentre il britannico Ramsay a Rinascimento Magazine racconta: “I primi ricordi sono legati al profumo del pane fresco. La mamma faceva il pane, due volte a settimana, e così porto con me il ricordo dell’odore del pane fresco. […] Il sapore della domenica era fatto di manzo con lo yorkshire pudding”.
Cosa ha fatto lo chef napoletano
Ma c’è un’altra caratteristica che accomuna i due chef: la conduzione dello stesso programma in versione locale. Cucine da incubo nasce infatti proprio in Inghilterra dove vede alla guida Gordon Ramsay. Nella versione Italia il suo personaggio è soppiantato da Antonino Cannavacciuolo, che corre in soccorso dei ristoratori che gli si rivolgono.
Con una differenza: numeri alla mano, i ristoranti rimessi in sesto dal nostro chef sono rimasti aperti in misura maggiore rispetto a quelli aiutati da Ramsay. Secondo le statistiche stilate da diversi siti, oltre la metà di questi hanno chiuso. Molto meglio va in Italia, dove su 9 stagioni solo un quarto dei partecipanti ha chiuso i battenti. Un vero affronto per lo chef che ha condotto la versione originale di Cucine da incubo.