Cucine da incubo, Cannavacciuolo sbugiardato in malo modo dalla protagonista amatissima: “È superficiale”
“Cucine da incubo”, è tutto vero? Queste parole rimettono in discussione la veridicità della trasmissione e di Antonino Cannavacciuolo.
“Cucine da Incubo”, il celebre programma televisivo condotto da Antonino Cannavacciuolo, è noto per il suo approccio diretto e spesso drastico nella trasformazione di ristoranti in difficoltà.
Dal 2013, lo chef bistellato ha visitato numerosi locali in tutta Italia, proponendo soluzioni e cambiamenti radicali per rilanciarli.
Ma quanto di ciò che vediamo in TV corrisponde alla realtà? Andrea Strafile di Vice ha indagato, intervistando alcuni ristoratori che hanno partecipato al programma.
Tra questi, Emilia Karaš del ristorante “Le Lanterne” a Roma, la cui esperienza getta una luce diversa sulle trasformazioni operate da Cannavacciuolo.
“Le Lanterne”: cosa è successo dopo l’intervento di “Cucine da incubo”
Visitando “Le Lanterne”, Strafile ha scoperto che molti dei cambiamenti apportati durante il programma non hanno avuto un impatto duraturo. Il menù proposto da Cannavacciuolo, ad esempio, è stato mantenuto solo per la durata della puntata. Emilia Karaš ha spiegato che, nonostante la bontà dei piatti proposti dallo chef, questi non tenevano conto delle esigenze del mercato locale, in particolare delle aspettative dei turisti a Roma.
Questo ha portato il ristorante a tornare alle sue ricette tradizionali. Inoltre, la ristrutturazione del locale, pur essendo un cambiamento visibile, è stata descritta come meramente estetica e realizzata in tempi molto brevi. Queste rivelazioni sollevano dubbi sull’efficacia a lungo termine degli interventi di Cannavacciuolo e sulla reale trasformazione dei ristoranti partecipanti al programma.
Ristrutturazione poco efficace: le parole di Emilia Karaš contro “Cucine da incubo”
Le parole di Emilia Karaš sono state particolarmente incisive: “La ristrutturazione la pagano loro, ma è solo superficiale: danno una rinfrescata alle pareti, la arredano in maniera diversa ed è fatta, in un giorno hai un locale nuovo.” Nonostante ciò, alcuni ristoranti hanno tratto beneficio dalla partecipazione al programma, come “La Tana degli Elfi” in provincia di Lecce, dove il menù di Cannavacciuolo è ancora in uso e attrae clienti.
Insomma, anche in questo caso, come per molte altre trasmissioni televisive, i risultati si dividono tra pessimi e ottimi. C’è chi ha tratto beneficio dalle trasformazioni operate da Antonino Cannavacciuolo e dallo staff di Cucine da incubo e chi, invece, è ritornato allo stato precedente al cambiamento, senza trarne giovamento. La testimonianza della signora Emilia non è un caso isolato nel panorama dei programmi tv che promettono radicali trasformazioni in positivo e che non sempre mantengono questa promessa.