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Antonino Cannavacciuolo costretto a chiudere il suo celebre locale: l’annuncio sta spiazzando tutti

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Antonino Cannavacciuolo – Ifood.it (foto Instagram)

Notizia inattesa per gli estimatori dello chef: Antonino Cannavacciuolo costretto a chiudere i battenti del suo celebre locale.

È tornato in tv con il suo divertente Cucine da incubo, giunto alla decima stagione. Antonino Cannavacciuolo si conferma star indiscussa del format portato alla ribalta dal temibile collega Gordon Ramsay.

Lo chef nostrano non lancia piatti e non urla, però. Dispensa solo consigli e pacche sulle spalle ai ristoratori in difficoltà che si rivolgono al programma per risollevare le sorti del loro locale.

Un momento felice per il gigante buono della tv, che resta confermato come giudice anche a MasterChef Italia, dove ha formato ormai la triade vincente con i colleghi Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli.

C’è solo una nube all’orizzonte: la chiusura del suo locale, che nessuno si aspettava. La notizia è stata confermata, non è più un mistero.

Antonino Cannavacciuolo: la chiusura del locale

Star della tv oltre che dei fornelli, Antonino Cannavacciuolo all’indomani della prima esperienza a MasterChef, quasi 10 anni fa ormai, ha confessato a Gambero Rosso: “Io ero contro la tv, non la volevo fare, e i miei colleghi mi dicevano che ero scemo. Avevano ragione”. Perché “noi siamo bravi ma se passiamo in televisione siamo ancora più bravi per tanta gente”, e ammette “mi ha riempito anche i momenti morti qui sul lago”. Ovvero nel suo celebre Villa Crespi.

E sebbene abbia dichiarato: “La televisione è una parentesi nella mia vita, non è il mio lavoro. Anche se poi a MasterChef o Cucine da Incubo alcuni ragazzi veramente bravi li incontri” oggi, dopo 11 anni dalla prima messa in onda di Cucine da incubo, è ancora in televisione.

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Antonino Cannavacciuolo davanti al Laqua by the lake – Ifood.it (foto Instagram)

Cosa è successo allo chef

Antonino Cannavacciuolo ha aperto diversi locali oltre al celebre Villa Crespi, sul lago d’Orta, in Piemonte. Suoi sono il Laqua Countryside nei pressi di Vico Equense, e Laqua by the sea a Meta, entrambi in provincia di Napoli. E anche il Laqua Le Cattedrali, in provincia di Asti, il Laqua by the lake, sul lago d’Orta e  il Laqua Vineyard, in provincia di Pisa. Più il Bistrot di Torino; termina invece l’avventura per il Cannavacciuolo Cafè & Bistrot di Novara.

Le serrande,  abbassate da inizio anno per la pausa invernale, non sono più state alzate. E la notizia è ormai stata resa ufficiale, non si rialzeranno per lo chef partenopeo. Non si conoscono i motivi di una tale scelta. La Voce di Novara e Laghi ipotizza “possibili costi troppo elevati dell’affitto dei locali. Potrebbe invece aver influito la partenza dello storico chef del Bistrot, Vincenzo Manicone, che dopo 12 anni nel Gruppo dei quali 4 a Villa Crespi, ha da poco firmato il nuovo incarico al Tancredi di Sirmione sul Garda, altrettanto prestigioso e in una location da sogno”. Nessuna spiegazione, per ora, da Cannavacciuolo.