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Sale, se lo conservi male diventa un blocco duro immangiabile: la soluzione è sotto i tuoi occhi

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Come conservare il sale-ifood (fonte pixabay)

Se il sale nella tua dispensa è diventato un blocco duro, significa che non lo hai conservato bene. Ti sveliamo il segreto. 

Il sale è un alimento prezioso per il nostro organismo e non bisogna demonizzarlo. È vero che troppo fa male, e che limitarne il consumo è preferibile, ma non eliminarlo del tutto.

Oltre ad equilibrare le sostanze acide e alcaline nel nostro organismo, regola la quantità di acqua presente nel sangue e nei tessuti; inoltre influenza la contrazione muscolare. Hai mai avuto i dolorosissimi crampi? Quasi sicuramente sono dovuti alla mancanza di sali minerali. 

Di contro, troppo sale aumenta il passaggio di acqua nei tessuti e quindi il rischio di edema e pressione alta, oltre a favorire malattie a carico del cuore, dei reni e diverse altre patologie anche serie e pericolose.

I medici consigliano l’utilizzo di pochissimo sale, poiché gli alimenti già lo contengono, e preferire, salvo diverse indicazioni, quello iodato. Sai che ne esistono diversi tipi infatti?

I diversi tipi

Di base esistono due tipi di sale, quello marino che si ottiene dall’evaporazione dell’acqua di mare, e il salgemma, ottenuto in giacimenti. Ma a seconda dalle zone di provenienza e lavorazione, il prodotto finale cambia. Oltre al già citato iodato, a cui viene aggiunto questo elemento che favorisce il metabolismo e la corretta funzionalità della tiroide, hai sentito parlare sicuramente di quello Rosa dell’Himalaya. Salgemma, quindi sale marino fossile formatosi milioni di anni fa, è depurativo e disintossicante. Ma c’è anche quello Rosso delle Hawaii, marino e non raffinato, ottimo con carne arrosto e pesce grigliato. E quello Blu di Persia?  Non è proprio blu ma ha solo qualche venatura, è roccioso e ha un retrogusto speziato.

E non è finita. Esiste il sale Grigio dell’Atlantico, leggero ma saporito, quello Nero, a cui viene aggiunto il carbone vegetale di origine vulcanica. E poi ancora il sale marino affumicato al legno di Faggio, che conferisce il suo particolarissimo aroma ai cibi, e il Fleur de Sel, raro e pregiato, di origine francese, come suggerisce il nome. Si forma sulla superficie dell’acqua in  piccole scaglie e viene raccolto a mano, e si abbina perfettamente ai dolci.

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Sale dell’Himalaya-ifood (fonte pixabay)

Come conservare il sale

Immaginavi che esistessero tutti questi tipi di sale? Ogni variante ha il suo sapore caratteristico ed è quindi più adatto ad una preparazione piuttosto che a un’altra. Ma qualunque sia il tipo scelto, per evitare che si formi un blocco, devi fare attenzione alla sua conservazione. 

È un prodotto che teme l’umidità perché la assorbe, quindi nella saliera puoi aggiungere qualche chicco di riso, che pure assorbe l’umidità ma in maniera maggiore, e aiuterà il tuo sale a rimanere asciutto.