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L’olio di palma fa davvero così male come dicevano? Anni dopo il caos spunta la verità: non è come sembra

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La verità sull’olio di palma-ifood

Usatissimo negli anni scorsi, demonizzato in tempi più recenti, l’olio di palma è davvero così dannoso come ci hanno raccontato? 

L’olio di palma, presente in decine di prodotti commerciali, da qualche anno a questa parte è stato additato come un ingrediente da evitare assolutamente perché dannoso per la salute.

Di origine vegetale, si ottiene dai frutti della palma da olio e contiene 900 calorie per 100 grammi, più 99,9 g di lipidi, di cui ben circa 47 g di grassi saturi (ovvero acido palmitico e acido stearico), 38 g circa di grassi monoinsaturi e poi ancora grassi polinsaturi, vitamine e minerali tra cui vitamina E, ferro, sodio e potassio.

Si ottiene dalla spremitura della polpa dei frutti e inizialmente si presenta con una consistenza molto densa, è solo successivamente che mediante raffinazione diventa liquido.

Lo troviamo praticamente dappertutto, soprattutto nell’industria dolciaria, poiché contribuisce alla conservazione dei prodotti che lo contengono ed ha un costo molto basso ed è quindi impiegato al posto di altri oli o burro. Ma da qualche anno, come detto, sulle confezioni i produttori segnalano la sua assenza. Fa davvero così male da doverlo evitare a ogni costo?

L’olio di palma

L’olio di palma è costituito come abbiamo visto principalmente da grassi saturi. Giulio Marchesini Reggiani, direttore del dipartimento di dietologia clinica al policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna commenta sul portale Fondazione Veronesi: “L’olio di palma è uno dei pochi oli vegetali saturi e, come tale, favorisce la crescita delle placche aterosclerotiche all’interno delle arterie”. Quindi la risposta alla domanda dovrebbe essere assolutamente si.

Il fatto è che l’olio di cocco e il burro ne contengono una quantità maggiore, eppure non sono stati condannati. Perché? Semplicemente perché essendo più cari non vengono usati così spesso come l’olio di palma; a giocare a suo sfavore insomma è la facilità di reperimento nei prodotti. Andrea Ghiselli, medico nutrizionista, spiega: “I rischi sono legati all’eccessivo consumo di grassi saturi e non a una singola fonte alimentare”. 

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I frutti da cui si ricava l’olio di palma-ifood (foto pixabay)

La verità

Tra i motivi per i quali l’olio di palma  è stato demonizzato troviamo anche il suo impatto ambientale: per produrlo infatti molte zone verdi sono state disboscate. Ma dobbiamo davvero evitarlo perché fa male?

La verità è che questo olio contiene quasi gli stessi grassi di altri alimenti, ma trovandosi praticamente dappertutto corriamo il rischio di assumerne troppo, e questo sarebbe un male per la nostra salute. Aggiungiamo in ogni caso che per risultare cancerogeno come è stato affermato, deve essere sottoposto ad altissime temperature che nell’industria alimentare difficilmente si raggiungono. Si raccomanda quindi semplicemente di limitarne il consumo, ma non di rifuggirlo ad ogni costo.