Sergio Barzetti, lo chef di È sempre mezzogiorno spiffera il suo segreto: quale riso usa per preparare i suoi supplì favolosi

Sergio Barzetti ci svela il suo segreto. Lo chef di È sempre mezzogiorno finalmente fa sapere che tipo di riso usa per i suoi supplì spaziali. 

Sergio Barzetti è lo chef che vediamo accanto ad Antonella Clerici da diversi anni; oggi infatti è presente nella trasmissione È sempre mezzogiorno, ma le era accanto anche ai tempi de La prova del cuoco.

Amatissimo dal pubblico che riesce a coinvolgere con le sue ricette spiegate in  maniera eccellente, frutto dell’esperienza come insegnante presso un istituto alberghiero, i suoi piatti sono semplici, tradizionali ma con un occhio all’innovazione.

Famose le sue ricette che presenta in modo originale, soprattutto le preparazioni a base di frutta e verdura che intaglia in maniera scenografica tanto da invogliare anche i più piccoli a mangiarne. E dalla sua arte è anto anche un libro proprio sull’intaglio dei vegetali.

Una cucina veloce e profumata, tanto da essersi meritato l’appellativo di Mr Alloro, pianta che utilizza spesso nelle sue preparazioni, così come utilizza tutti i sapori dell’orto, nel quale coltiva ogni tipo di odori da usare in cucina. E per preparare i suoi famosi supplì spaziali, che tipo di riso utilizza? Scopriamolo.

Sergio Barzetti: che riso usa per i suoi famosi supplì

Lo chef Sergio Barzetti ha portato spesso in tv le ricette dei suoi famosi supplì, in molte varianti. Ad esempio quelli golosi, preparati partendo da un risotto funghi e salsiccia in cui i funghi vanno tritati. Una volta cotto il risotto, a fuoco spento mantecare con burro e formaggio grattugiato e stendere su una teglia per far raffreddare.

Dare la forma al supplì prelevando un po’ di riso e ponendo al centro un pezzetto di toma erborinata, richiudere, passare nella farina di mais aromatizzata con paprika e friggere. In un video ha svelato il suo segreto, quale riso usa.

Il segreto svelato

In un recente video postato sul suo profilo social, Sergio Barzetti ha spiegato ai suoi follower qual è il riso adatto per supplì perfetti: “Utilizzo un riso, di solito anche un carnaroli tranquillamente, ma lavorato in maniera diversa. Quindi la dicitura dell’etichetta sarà carnaroli semi – integrale o semi – lavorato. Questo perché non è del tutto sbiancato quindi non è lavorato – “pilato” si dice in termine più tecnico -, in maniera profonda ma rimane sempre semi – integrale”.

Che significa? Spiega: ” Vuol dire che rimane parte della fibra, la parte esterna, e spesso e volentieri il germe. Quindi quando si riscalda un supplì torna fuori il profumo del riso. Se io dovessi utilizzare per fare i supplì o fare un riso al salto riso bianco, non riconosceresti più nell’arancino oppure nel risotto al salto la forma del chicco. Quindi, per assaggiare un buon arancino – o una buona arancina- un buon supplì o un buon riso al salto ma che sia presente il riso, mi raccomando, riso carnaroli, o riso vialone, o riso qualunque, ma sempre semi – integrale o semi lavorato“. Segreto svelato.