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Antonino Cannavacciuolo malmenato in malo modo: “Spalle e braccia blu per le mazzate” | Tristissimo retroscena

Antonino Cannavacciuolo picchiato
Antonino Cannavacciuolo- iFood.it

Antonino Cannavacciuolo è oggi uno chef di successo, ma la sua vita non è stata sempre così facile: ecco il suo tristissimo racconto.

Antonino Cannavacciuolo è uno dei riferimenti dell’arte culinaria in Italia: lo chef di fama internazionale e giudice del programma Masterchef è particolarmente amato dal pubblico, per la sua personalità e per il suo talento.

Si presenta come un gigante buono, Cannavacciuolo, un’aria fintamente burbera sconfessata immediatamente dopo dalla capacità di empatizzare con i dubbiosi cuochi amatoriali che si presentano davanti a lui.

Nessuno immaginerebbe che nel passato dello chef Antonino ci sono maltrattamenti che sono rimasti nascosti per tanti anni: si tratta di episodi che risalgono alla sua adolescenza, quando cominciava a muovere i primi passi in cucina.

Cannavacciuolo ha raccontato di questa circostanza in un’intervista a Il Corriere della Sera, tra una pausa e l’altra del suo impegno come giudice nella nuova edizione di Masterchef Italia su Sky, programma giunto alla settima edizione.

Antonino Cannavacciuolo: come è cominciata la carriera del grande chef italiano

La vita di Antonino Cannavacciuolo è stata segnata dal grande impegno per diventare uno chef di fama internazionale, impegno tradotto in sforzi fisici e mentali. Lo chef ha raccontato al Corriere di come da ragazzino presentava spesso episodi febbrili a causa della fatica. Per questo motivo era spedito a dormire in macchina dal padre: una volta il genitore lo portò in ospedale di fronte a gambe gonfie come prosciutti.

I tanti sacrifici fatti lo hanno ripagato e oggi Antonino riesce a pensare con più serenità all’inizio della sua carriera da chef. “Il primo incarico fu aprire le uova: romperle, separare il tuorlo dall’albume, montarle per il gelato alla vaniglia. Aprivo 800 uova al giorno, per fare 50 contenitori di gelato da mettere sulla macedonia e le fragoline di bosco. Alla fine c’era da lavare la cucina, scopare per terra, svuotare il magazzino. Poi mi passarono ai prosciutti”, racconta Cannavacciuolo.

Carriera di Antonino Cannavacciuolo
Cannavacciuolo. iFood.it

Tanta sofferenza nel passato di Cannavacciuolo: “Al lavoro a 13 anni e mezzo”

Il giudice di Masterchef era poco più di un bambino quando ha deciso di impegnarsi giorno e notte per diventare un cuoco e dare vita alle sue mille ricette dai gusti esplosivi che esaltano le eccellenze italiane. Nei racconti del passato emerge anche tanta sofferenza nella vita di chef Antonino.

“Sono andato a lavorare in cucina a 13 anni e mezzo. La notte tornavo a casa con spalle e braccia blu per le mazzate che mi rifilava uno chef. Mia mamma voleva protestare. Mio padre disse: ‘Se gliele ha date, significa che se le meritava’. Ora quello chef lo arresterebbero per maltrattamenti. A me è servito”, conclude Cannavacciuolo che oggi può ritenersi soddisfatto di ciò che è diventato.