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Cenare a Villa Crespi è un sogno per molti, ma quando scoprirete il prezzo diventerà un incubo

Villa Crespi
Villa Crespi – Ifood (foto villacrespi.it)

Perfetta per una fuga romantica, destinazione per le occasioni molto speciali, Villa Crespi ci accoglie nel suo esclusivissimo ristorante

Sulle rive del lago d’Orta, in provincia di Novara, immerso in uno scenario paesaggistico naturalmente molto suggestivo, sorge un luogo fiabesco che trasporta i fortunati visitatori in un’atmosfera da Mille e una Notte. Stiamo parlando di Villa Crespi, dimora storica di fine Ottocento che vanta un’architettura di ispirazione moresca, stile originario del Medioriente caratterizzato da intarsi arabeggianti e decorazioni eleganti.

Dal 1999 lo chef Antonino Cannavacciuolo gestisce il prestigioso ristorante tre stelle Michelin all’interno di Villa Crespi, uno tra i 139 migliori ristoranti al mondo. La terza stella Michelin gli viene assegnata l’8 novembre 2022.

Il ristorante propone piatti in cui il Piemonte, regione che ospita Villa Crespi, e la Campania, regione d’origine dello chef, si abbracciano in un tripudio di sapori raffinati. Nelle cucine di Villa Crespi innovazione e tradizione sono sapientemente dosate per creare menù unici che stupiscono i commensali, accompagnandoli alla scoperta di accostamenti inediti e regalando esperienze culinarie indimenticabili. Tutto bellissimo, ma quanto ci costa?

Il menù degustazione “Itinerario dal Sud al Nord Italia” include trota, scampi, triglia, vitella piemontese e pastiera, per la modica cifra di 260 euro a persona. Un altro menù degustazione, “Mettici l’anima”, oltre alla trota propone animelle, lumache, fegato, rane e anguilla, il tutto per 290 euro a testa. Si può sempre aggiungere una bella selezione di formaggi per 30 euro a testa. A ogni menù ovviamente è possibile abbinare una degustazione di vini pensati appositamente per esaltare i sapori delle portate.

I prezzi alla carta: antipasti e primi

Non abbiamo voglia di un intero menù degustazione e vogliamo limitarci a scegliere i piatti alla carta? Nessun problema. Per un antipastino economico (60 euro) abbiamo lumache con rapa bianca o sedano rapa con frutto della passione e aglio nero. Saliamo a 70 euro con il tonno vitellato e le rane al burro. Se proprio non badiamo a spese, per 90 euro possiamo scegliere tra scampi crudi alla pizzaiola con acqua di polpo o cubo di Carne di Boves servito con cipolla e zucca marinata, caviale e ostrica.

I primi costano tutti 70 euro tranne il cappellaccio alla genovese con piccione che scende a 60 euro. Le altre proposte sono linguina di Gragnano con calamaretti, riso carnaroli con bottarga, midollo e ostriche, spaghetto allo zafferano con ricci di mare e quinoa o plin di anatra con fegato grasso e cremoso al latte.

I secondi e il dessert

Il secondo di pesce più economico è la triglia con cime di rapa e provola affumicata a 60 euro. Le altre proposte sono rombo chiodato con alghe e carciofi, branzino con indivia e arancio o sgombro con avocado, caviale e champagne (80 euro). Se preferiamo la carne, possiamo optare per rognone con scalogno e mango o animella alla boscaiola (70 euro) oppure piccione con barbabietola a 80 euro. La spalla di agnello glassata alle spezie ammonta a 140 euro, ma è per due persone.

Per concludere in bellezza, vogliamo rinunciare al dolce? Ormai, 30 euro in più o in meno non ci cambiano la vita! La carta dei dessert propone pastiera, lampone e rafano oppure mango, carota e agrumi, o i più ambigui “Olio, olive e olivello” e “Il fungo”. Non ci resta che tirare fuori il portafogli.