Pellegrino Artusi nel suo famoso trattato “la scienza in cucina e dell’arte del mangiar bene” recitava così:
“Si chiama pasta matta non perché sia capace di qualche pazzia, ma per la semplicità colla quale si presta a far la parte di stival che manca in diversi piatti, come vedrete. Spegnete farina con acqua e sale in proporzione e formate un pane da potersi tirare a sfoglia con il mattarello”.

Semplice, semplicissima ma di una versatilità incredibile. Una pasta povera che si presta a fare da “guscio” come crostata salata, ma anche con le marmellate e la frutta, che può essere tirata sottile sottile per “incartare” gli ingredienti e cuocerli in forno. Si prepara in pochi minuti, non ha bisogno di riposo ed è, oltretutto, molto economica e leggera.

Naturalmente potete condire questa pasta con tutto quello che vi passa per la testa: buonissima con i cavoli saltati, con le carote e i piselli, con ricotta e spinaci. addirittura potete stendere la pasta, condirla con olio e sale e avrete una buonissima schiacciata per merenda e se, all’ultimo minuto, nel preparare la cena vi siete dimenticati di comprare il pane può essere un ottimo sostituto.
Ingredienti per 4 Persone
- 250 gr Farina Tipo 0
- qb Acqua
- 1 pizzico Sale
- 1 cucchiaio Olio Extravergine D'Oliva
- 250 gr Fagiolini Verdi Lessi
- 4/5 Pomodori pachino
- 200 gr Stracchino
- qb Pecorino grattugiato
- qb Sale
Preparazione
setacciate la farina e aggiungete il sale e il cucchiaio di olio evo
impastate con l'acqua fino ad ottenere un impasto plastico e compatto
stendete la pasta matta con il mattarello e distendetela nella teglia spennellata con olio e farina
saltate i fagiolini verdi lessati in olio, aglio in camicia e i pomodorini tagliati a pezzettini con sale e pepe
distendete sopra la pasta matta lo stracchino con un cucchiaio e poi aggiungeteci i fagiolini saltati
condite il tutto con abbondante olio, formaggio pecorino grattugiato e pepe.
cuocete in forno a 180° per 25/30 minuti o almeno fino alla doratura della pasta matta.
servite ancora calda

